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Cosa sono le Olimpiadi virtuali? A Brisbane 2032 potremmo scoprirlo

Cosa sono le Olimpiadi virtuali? A Brisbane 2032 potremmo scoprirlo
Foto di Tirza van Dijk su Unsplash

Gli sport virtuali stanno guadagnando sempre maggiore popolarità a livello globale, grazie alla loro capacità di unire tecnologia, sport e competizione in modi innovativi e coinvolgenti.

Con l’avvento delle tecnologie di simulazione avanzate, infatti, molte discipline sportive tradizionali possono essere replicate in ambienti virtuali, offrendo esperienze autentiche e accessibili a un pubblico sempre più vasto.

Questa evoluzione non è passata inosservata al Comitato Olimpico Internazionale (CIO), che ha recentemente annunciato l’intenzione di includere gli sport virtuali nelle Olimpiadi di Brisbane 2032.

Il CIO ha confermato il suo interesse verso tutte quelle discipline che possono essere replicate grazie alla simulazione virtuale.

Tuttavia, al momento, sono esclusi gli eSports e i giochi di ruolo, per i quali si sta valutando la creazione di una competizione olimpica separata. L’idea è di introdurre sport virtuali che offrano una replica fisica completa delle discipline tradizionali. Questo significa che gli atleti potrebbero gareggiare in simulazioni virtuali di sport come il ciclismo, il canottaggio e molti altri, competendo per medaglie olimpiche.

Un esempio citato da Kit McConnell, direttore sportivo del Comitato Olimpico Internazionale, è il ciclismo su piattaforme come Zwift, che ha già organizzato veri e propri campionati virtuali con la partecipazione di atleti professionisti. Questa partnership tra UCI e piattaforme virtuali dimostra come gli sport virtuali possano integrarsi perfettamente con le competizioni sportive tradizionali.

L’introduzione degli sport virtuali alle Olimpiadi non avverrà però a breve termine. La pianificazione attorno agli eventi olimpici richiede tempi lunghi e ben stabiliti per permettere ai Paesi ospitanti di organizzarsi adeguatamente.

Pertanto, non ci saranno novità di questo genere né per le Olimpiadi di Parigi 2024 né per quelle di Los Angeles 2028, i cui programmi sono già stati decisi. L’obiettivo è Brisbane 2032, quando l’Australia ospiterà i Giochi Olimpici.

Una prima prova dell’integrazione degli sport virtuali nelle competizioni ufficiali si è avuta durante l’Olympic Esports Week, tenutasi a Singapore. Questo evento ha presentato versioni virtuali di diversi sport, tra cui tiro con l’arco, baseball, basket, scacchi, ciclismo, danza, sport motoristici, vela, taekwondo e tennis.

L’evento ha mostrato come le forme fisiche degli sport virtuali possano essere coinvolgenti e competitive, rappresentando un primo passo significativo verso l’inclusione degli sport virtuali nelle Olimpiadi tradizionali.

Alla luce di tutto ciò è evidente che il futuro degli sport virtuali alle Olimpiadi sembra promettente. L’intento del CIO è di sviluppare ulteriormente questa idea, coinvolgendo le rispettive federazioni internazionali per garantire che le competizioni siano gestite in modo professionale e che rispettino gli standard olimpici.

L’obiettivo è di attrarre le nuove generazioni, sempre più appassionate di tecnologia e innovazione, offrendo loro un modo nuovo e moderno di vivere lo spirito olimpico.

Mentre il mondo si prepara ad assistere alle Olimpiadi 2024 di Parigi, dunque, l’attenzione è già rivolta a Brisbane 2032, dove potremmo assistere alla prima vera integrazione degli sport virtuali nel programma olimpico.

Questa innovazione potrebbe rappresentare un momento di svolta significativo, capace di coinvolgere un pubblico più ampio e di modernizzare ulteriormente i Giochi Olimpici, rendendoli sempre più inclusivi e al passo con i tempi.